da siciliainformazioni.com
Inchiesta Ars, Agueci: "Indaghiamo
su distrazione di fondi, non su sprechi"
In un’intervista rilasciata al quotidiano on line Siciliainformazioni.com parla il procuratore aggiunto di Palermo, Leonardo Agueci, il magistrato che ha avviato un’indagine conoscitiva sui gruppi parlamentari dell’Ars.
Il procuratore aggiunto a Palermo, ha violato il sancta santorum della politica siciliana, l’Assemblea regionale, ma non ha affatto l’aria di chi ha piantato una bandierina in cima al K2. È un uomo schivo. Non si sente un missionario, né un cacciatore di teste, ma magistrato cui è stato assegnato un lavoro complesso e difficile.
Se il destino lo avesse chiamato ad un’attività di idraulico, probabilmente avrebbe avuto lo stesso approccio; magari, dopo avere salvato dall’allagamento un magazzino ricco di derrate alimentari sarebbe tornato a casa giusto in tempo per vedere la partita. Non una partita qualsiasi, beninteso, ma una partita con i nerazzurri dell’Inter in campo.
Su una parete del suo ufficio alla Procura, la formazione, della squadra del cuore, accanto a fregi, scudetti ed altre memorie che scandiscono la carriera lunga e intensa del magistrato. “Faccio il coordinatore”, scherza il Procuratore, “sono gli altri a lavorare”.
Ma lo sanno tutti che non è così, gli piace offrire ribalta e meriti a coloro che condividono con lui l’attività di indagine sulla pubblica amministrazione. Le performances maldestre della casta hanno reso quasi morbosa l’attenzione dell’opinione pubblica: i riflettori sono perennemente puntati sulle Procure che hanno aperto fascicoli su uomini delle istituzioni e leader politici. E su quella di Palermo in particolare, insieme a Roma e Milano.
Leonardo Agueci da tre settimane circa si occupa dell’Assemblea regionale siciliana: ha violato il sancta santorum della casta in salsa siciliana, decidendo l’apertura di un’indagine conoscitiva sui contributi finiti ai gruppi parlamentari.
Niente notitia criminis, dottor Agueci. È una novità.
“Certo, lo è, ma l’entità dei soldi pubblici affluiti nelle casse dei gruppi parlamentari dell’Ars ci ha indotti a svolgere un lavoro di indagine che riteniamo doveroso”. leggi tutto su Siciliainformazioni.com
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