raccolta firme per la legge sul cambio di sesso
Vittoria studentessa transgender
che a Catania ‘sfida’ la diversità

Fa tappa a Catania la campagna di sensibilizzazione a favore del disegno di legge 405 per l’autodeterminazione e la tutela dei diritti delle persone transessuali, transgender ed intersessuali. Promotrice è la studentessa universitaria catanese Vittoria che frequenta gli studi al dipartimento di scienze umanistiche di Catania.
Michela Angelini, veterinaria transgender livornese, ha lanciato una petizione sul sito change.org per una raccolta firme richiedendo una modifica della legge 164/82 (norma 405) che permette solo a chi ha cambiato tutto il suo sesso il rinnovo dei documenti. altrimenti nulla. Tutto ciò non comporta altro che atti quotidiani di discriminazione al lavoro ad esempio per coloro i quali non hanno o non vogliono sottoporsi al cambio di sesso chirurgico.
“Ho già fatto volantinaggio per le vie del centro di Catania – racconta Vittoria – e sensibilizzazione in tutte le facoltà di Catania, ponendo domande ad insegnanti e studenti su temi come l’omosessualità e la transessualità, nonché orientamento sessuale ed identità di genere. Ho riscontrato molto bigottismo ed ipocrisia tra gli studenti soprattutto, rispetto ai grandi, ma solo un ragazzo di Economia e commercio nonostante eterosessuale ha saputo ben rispondere in maniera corretta, precisa e sicura”.
“Tra domani e dopodomani terminerò questo tour di sensibilizzazione – ha aggiunto la studentessa transgender – nelle facoltà della cittadella universitaria e facoltà di agraria, ore pomeridiane e mattina il giovedì. L’obbligo all’intervento del sesso per avere un pezzo di carta è una violazione di un diritto umano (consiglio d’Europa) e una violazione della nostra Costituzione, che non fa altro che trasgredire l’articolo 3. Chiedo alla Ministero dell’Istruzione di riattivare nuovamente gli opuscoli per insegnare il valore della diversità nelle scuole e contrastare la violenza razzista, perché culturalmente l’Italia rispetto al resto d’Europa risulta arretrata e con un maggior numero di suicidi di adolescenti gay, lesbiche e transessuali”.
Il testo della petizione: “Oggi in Italia se sei transessuale e vuoi dei documenti che ti rappresentino devi chiederli a un giudice. Oggi in Italia se vuoi chiedere i documenti a un giudice devi prima essere chirurgicamente sterile, ma per affrontare qualsiasi intervento genitale devi farti prima autorizzare da un giudice. Oggi in Italia se nasci con genitali atipici qualcuno vorrà modellarli per ridurli ad uno dei due sessi senza domandarsi se da grande ti sentirai uomo o donna. Nessuno sarebbe più chiamato a giudicarci, Il cambio di sesso e nome seguirebbero semplici e rapide procedure amministrative. La chirurgia di cambio del sesso non sarebbe più considerata mutilazione, non servirebbe la pronuncia di giudici per autorizzare i medici a procedere. Il cambio anagrafico verrebbe richiesto quando la persona interessata lo richiede, non quando lo concede il giudice Sarebbe vietato qualsiasi intervento chirurgico di riattribuzione forzata del sesso, sui bambini nati con genitali atipici (intersessuali). Il matrimonio non sarebbe più sciolto automaticamente quando un coniuge cambia sesso, ma solo se la coppia decide di separarsi.
L‘Italia è al primo posto in Europa per omicidi di persone transessuali. Il percorso di transizione costa migliaia di euro. Per il cambio anagrafico ci vogliono anni, anni segnati da licenziamenti, mobbing, continui outing, esclusione dalla vita sociale, politica e lavorativa”.
Commenta con Facebook